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Orsoline della Unione Romana
Canonizzazione di Maria dell'Incarnazione Guyard

Il 3 aprile 2014, il Santo Padre Francesco, ha firmato il decreto che dichiara santa Maria dell'Incarnazione.


Fotografia
 
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Insieme rallegriamoci per questo riconoscimento della santità di Maria dell’Incarnazione, riconoscimento che abbiamo atteso così a lungo.
Santa Maria dell’Incarnazione è canonizzata con il Vescovo di Montmorency-Laval, il primo Vescovo di Quebec, dal 1674 al 1685, e il Gesuita José de Anchieta, uno dei primi missionari del Brasile, del 16° secolo.
Questi tre nuovi santi sono considerati come i fondatori della Chiesa nel Nuovo Mondo.
Questo riconoscimento è detto canonizzazione equivalente
Nel caso di una canonizzazione comune, il Papa introduce un culto per la Chiesa universale. Per una canonizzazione equivalente, il Papa conferma un culto già esistente. Non introduce un culto nuovo. Per questo motivo non c’è una cerimonia a San Pietro, perché non s’introduce niente di nuovo. Sono semplicemente riconosciute la santità di questi santi e la devozione popolare verso di loro.
La canonizzazione equivalente è stata introdotta nel 1632 e non è utilizzata se non quando il Beato è venerato da lungo tempo. I tre elementi necessari sono: il culto da lungo tempo, «l’attestazione continua e popolare» per storie credibili delle virtù dei Beati, e «una reputazione senza interruzione di meraviglie» ottenute per l’intercessione dei Beati.
Questo modello di canonizzazione non è abituale, ma non è nemmeno raro. Recentemente Benedetto XVI l’ha utilizzato per la canonizzazione di Hildegarde de Bingen; Francesco l’ha utilizzato per la canonizzazione di Angela da Foligno e di Pietro Fabre.
Con tutte le Orsoline, soprattutto le nostre Sorelle dell’Unione Canadese ci rallegriamo per questo riconoscimento della santità di Maria.
« Il Padre Eterno era mio Padre; il Verbo sovradorabile, il mio Sposo, e lo Spirito Santo, Colui che con la sua operazione agiva nella mia anima » (Relazione del 1654, Ottavo Stato di Preghiera)
« Io passeggiavo in spirito in queste grandi vastità e vi accompagnavo gli operai del V angelo, ai quali mi sentivo unita strettamente perché essi si consumavano per gli interessi del mio celeste e divino Sposo, e mi sembrava di essere una sola cosa con loro. Sebbene io fossi corporalmente nell’attuale pratica delle mie regole, il mio spirito non desisteva dalle sue corse, né il mio cuore, per un’attività amorosa più veloce di ogni parola, di fare pressione presso il Padre Eterno per la salvezza di tanti milioni di anime che gli presentavo». (Autobiografia 1654, Nono Stato di Preghiera)
Marie Thérèse Le Goc, Vicaria Generale, da parte di Madre Cecilia e il Consiglio.


link Link: Santa Maria dell'Incarnazione




 

| 21 aprile 2014 | Italiano