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Compagnia di Santa Orsola Figlie di Santa Angela - Brescia
Compagnia di Sant'Orsola, Figlie di Sant'Angela di Brescia

Storia delle Figlie di Sant'Angela di Brescia
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Fotografia Santuario, acquarello di Sergio Pagiaro
 
Fotografia Centro Mericiano, chiostro Bagnadore

 

Compagnia di S. Orsola
Via F. Crispi, 20
25121 Brescia
Tel. 030297556
fax 0302937092
mericiano@angelamerici.it
http://www.angelamerici.org

Casa Sant'Angela (luogo di accoglienza della Compagnia)
via Martinengo da Barco, 4
25121 Brescia
tel e fax 030 47230
casa@angelamerici.it

Storia
S. Angela Merici (1474-1540) fondò a Brescia, nel 1535, la Compagnia di S. Orsola, che aveva come scopo di riunire le donne che desideravano consacrarsi a Dio, con le promesse di castità, povertà e obbedienza, senza chiudersi in monastero, ma rimanendo nel mondo. Le seguaci di S. Angela non erano né monache, né spose; vivevano di fatto la consacrazione verginale nelle loro case: Sant’Angela diede al nuovo istituto una Regola che fu approvata da papa Paolo III nel 1544.
La Compagnia si diffuse ovunque, nei secoli seguenti, ma nel 1810 fu soppressa, colpita dalle leggi napoleoniche riguardanti gli istituti religiosi. Lo spirito mericiano, tuttavia, non venne meno e si mantenne non ufficialmente, in modo privato, da quelle Figlie che continuavano a vivere il loro ideale di donazione a Dio, anche senza organizzazione esterna, aspettando tempi migliori.
L’occasione di far rivivere la Compagnia venne, poco dopo la metà dell’Ottocento, quando due sorelle bresciane, Elisabetta (1839-1919) e Maddalena Girelli (1887-1923), desiderose di consacrarsi a Dio, non poterono realizzare il loro disegno di entrare in un istituto religioso, a causa di motivi familiari. Consigliate dal loro padre spirituale, don Giuseppe Chiarini, formarono un piccolo gruppo di giovani, secolari, consacrate al Signore sotto la protezione della Madonna, chiamandosi Figlie di Maria Immacolata (1864). Le giovani si dettero un abbozzo di regolamento di poche pagine, ispirato alla regola del sacerdote genovese don Giuseppe Frassinetti (1804-1868), che nel 1856 aveva fondato la “Pia unione delle Figlie di Maria Immacolata”, sotto la protezione di S. Angela Merici e di S. Orsola, per l’educazione della gioventù femminile
La prima adunanza del gruppo delle Girelli avvenne il 4 aprile 1864, presso la cappella delle Suore Maestre di S. Dorotea, in Brescia, ospitato dalla superiora Suor Marina Marini. Il gruppo bresciano volle darsi una fisionomia canonicamente approvata, e presentò al vescovo di Brescia, mons. Gerolamo Verzeri, tramite il padre Giuseppe Chiarini, questo desiderio. Il vescovo rispose che, in caso si volesse formare una associazione di oratorio, non occorreva una approvazione; quando invece si fosse chiesta l’approvazione per la professione dei consigli evangelici, restando nel mondo, egli non avrebbe fatto un torto a S. Angela, ammettendo, proprio in Brescia sua città, un altro istituto diverso da quello della antica Compagnia di S. Orsola.
Le sorelle Girelli furono incaricate dal Verzeri di studiare l’antica Regola della Compagnia, in modo da adattarla alle nuove esigenze dei tempi, nella fedeltà al carisma. Il 13 giugno 1866 il vescovo emanava il decreto di ripristino della Compagnia di S. Orsola.
Il 29 luglio 1866, in una cerimonia presieduta dal Verzeri, nella cappella delle Dorotee, 58 associate espressero il proposito di osservanza della Regola di S. Orsola: superiora era Maddalena Girelli, la sorella Elisabetta maestra delle novizie, superiore padre Giuseppe Chiarini.
Da questo momento in poi l’opera delle Girelli fu totalmente dedicata a formare gruppi di Figlie nelle varie parrocchie della diocesi, che nel 1900 raggiungevano il numero di circa 3.000, e a sostenere le opere della Compagnia. I gruppi delle Figlie si connotavano per lo spirito apostolico e per l’ausilio alle parrocchie; si occupavano di catechismo, opere di carità, decoro delle chiese, assistenza ai sacerdoti, vigilanza negli oratori femminili.
Le Figlie furono presenti anche in opere delle quali furono fondatrici o sostenitrici le sorelle Girelli: l’istituto-convitto di Marone per l’accoglienza delle giovani, che lavoravano in setificio locale (1878); l’orfanotrofio di Carpenedolo (1886); l’orfanotrofio Angelini di Pontevico (1879); la scuola materna di Borgo Poncarale (1900); l’opera del SS. Sacramento e chiese povere (1881) e altre opere. Le sorelle Girelli sostennero anche le missioni, la S. Infanzia e i chierici poveri. Elisabetta Girelli si distinse inoltre come feconda scrittrice di libri di meditazione e di formazione, che venivano letti oltre che dalle Figlie anche dalle giovani di altre istituzioni.
Il 12 luglio 1901, papa Leone XIII emanò pubblico encomio della Compagnia di S. Orsola e delle sue superiore. La Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, con decreto del 2 giugno 1992, ha confermato per la Compagnia diocesana di Brescia l’approvazione pontificia di Paolo III riconoscendola nel contempo “Famiglia di consacrate secolari come Istituto secolare ante litteram”. Essa si regge sulla Regola, i Legati e i Ricordi di S. Angela, oltre al Direttorio approvato dal Vescovo di Brescia, mons. Bruno Foresti, il 25 novembre 1985.

Oggi
Il carisma consegnato alle Figlie affinché sia vissuto, è ben delineato dalle parole che Sant’Angela stessa propone nel proemio della Regola: le sue Figlie sono state "... elette ad essere vere e intatte spose del Figliol di Dio..." e lo spazio in cui vivono questa luminosa chiamata - che afferma il primato dell’amore - non è la solitudine di un chiostro ma il mondo, il luogo vasto e complesso del convivere umano nel quale sono chiamate a servire il regno di Dio con responsabilità propria, nella fedeltà alla santa madre Chiesa, in comunione con il vescovo diocesano.
Pur essendo nata senza dedicarsi ad opere specifiche, la Compagnia nel corso dei secoli ha orientato l’attività delle Figlie all’insegnamento della dottrina cristiana, alla educazione della gioventù femminile e all’apostolato parrocchiale in genere.
Anche oggi le Figlie di Sant’Angela vivono nelle proprie famiglie, esercitano un lavoro con il quale si sostengono, partecipano alla vita sociale e civile, alle condizioni ordinarie della vita; non si distinguono esternamente dagli altri ne’ accentuano questa distinzione in alcuna altra forma. Sono presenti nelle realtà del mondo con l’intento di vivere all’interno di esso lo spirito evangelico, perché non prevalga la logica dell’uomo egoista, ma la logica di Dio e quindi dell’amore, della solidarietà, della pace, della giustizia.
Vivono intensamente la loro appartenenza alla Chiesa ed esprimono il loro amore ad essa ponendosi al servizio della chiesa locale, nella Parrocchia, all’interno della quale operano preferibilmente nei settori della catechesi, nell’animazione di iniziative e gruppi a favore della gioventù, particolarmente della gioventù femminile.
Il centro spirituale è Casa S. Angela a Brescia, nella quale le Figlie di S. Angela si ritrovano per vivere insieme momenti importanti di spiritualità e di formazione.