Orsoline Istituto Santa Maria degli Angeli - Brescia
Orsoline Istituto Santa Maria degli Angeli - Brescia
Storia delle suore Orsoline di Brescia
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Storia
Il 18 aprile 1827 viene approvato dal vescovo Gabrio Nava il “Piano Organico” per l’Istituto delle Orsoline situato nell’ ex convento di Santa Maria degli Angeli, un antico monastero fondato nel 1478 dalle suore Agostiniane e soppresso per disposizione del Direttorio Esecutivo della Repubblica Cisalpina il 9 marzo 1799.
Il vescovo Gabrio Nava fino dal 1816 in una supplica all’imperatore d’Austria, ormai sovrano del Lombardo – Veneto, aveva chiesto di poter “erigere un istituto per l’educazione delle fanciulle e per formare al tempo stesso delle valenti maestre da diramarsi anche nella Provincia di mano in mano che dal Governo si riconoscesse il bisogno”. Viene poi deciso che l’istituto venga affidato alle suore Orsoline, giudicandole pienamente atte al duplice scopo. Viene così approvato dalle autorità competenti il “Piano Organico” del vescovo Nava ed emesso successivamente il Decreto per il ripristino dell’ Istituto educativo affidato alle Orsoline nell’ ex – monastero di Santa Maria degli Angeli.
Il 10 marzo 1828 si apre ufficialmente il collegio con sette educande. Monastero e scuole si consolidano e si affermano: ne è prova il fatto che nel 1835 due madri e una suora accettano la richiesta del vescovo Domenico Ferrari di trasferirsi a Capriolo per fondarvi un Istituto di educazione.
Dopo una lunga controversia con la Direzione del Demanio a seguito della legge di soppressione degli enti religiosi (1866), positivamente risolta nel 1874, dagli Archivi dell’Istituto emerge la testimonianza sia di un’opera di abbellimento della chiesa e di ampliamento delle diverse parti del monastero per renderlo sempre più adeguato alle esigenze dell’attività educativa, sia della preoccupazione di uniformare l’insegnamento ai programmi fissati nel Regolamento della scuola italiana del 1869, con l’aggiunta di alcuni corsi quali musica, disegno, cucito e ricamo per completare la preparazione delle educande.
Nel 1904, dopo la costruzione di nuovi ambienti nella parte sud del monastero, si apre l’esternato per “le fanciulle di civile condizione”: si hanno subito sessanta iscritte.
Nel 1909 viene aperta la scuola tecnica affidata alla Presidenza di monsignor Angelo Zammarchi (1915), che vi insegna fisica e che andrà allestendo, nel corso degli anni, un aggiornato ed efficiente laboratorio per gli indispensabili esperimenti di quella materia. Mons. Zammarchi mantiene la presidenza anche del corso Magistrale inferiore, che nel 1925 sostituisce la scuola tecnica, abolita per legge, mentre nel 1927 si apre la prima Magistrale superiore.
Nel 1928 viene decretata l’adesione all’ Unione Romana, che raccoglie Istituti di Orsoline sparsi in tutto il mondo, e se ne ricevono le Costituzioni. Nel 1948, poi, sospeso il rapporto gerarchico con la superiora generale dell’Unione Romana, le Orsoline bresciane costituiranno una “domus sui iuris” di Diritto Pontificio.
L’attività scolastica, elemento propulsore dell’ Istituto, continua la sua espansione: nel 1934 sono ammessi alla frequenza della scuola materna anche i maschietti che, a partire dal 1956, potranno frequentare le elementari e, successivamente, le scuole medie. Nel 1946, accanto alle magistrali, volute sino dalla fondazione dell’ Istituto proprio nello spirito mericiano, viene aperto il liceo scientifico.
Dopo gli interventi di ristrutturazione e di ampliamento della chiesa del 1939, quando era stato chiuso l’ingresso da via Bassiche, fra gli anni ‘60 e ‘80 si rinnovano i vari edifici per una più funzionale ed efficace risposta alle esigenze dei diversi tipi di scuola che convivono nell’Istituto. Va ricordato che dalla fine degli anni ‘50 viene aperta anche una apprezzata scuola professionale, la cui attività terminerà con l’entrata in vigore della scuola media unica nell’ottica della prosecuzione dell’ obbligo scolastico fino ai quattordici anni.
L’impegno educativo oggi
Le linee educative tracciate da Angela Merici, la grande educatrice di educatrici, vengono riprese oggi in una costante riflessione, proposta nel Progetto Educativo di Istituto alle famiglie e agli insegnanti di ogni ordine di scuola -dalla materna alla elementare, dalla media al liceo- nella consapevolezza che la cultura e l’educazione sono la premessa fondamentale e insostituibile di ogni promozione sociale e umana. L’umanesimo cristiano, così evidente e così ricco nei contenuti educativi degli scritti della Merici, si esprime e si costruisce con un approfondimento delle caratteristiche e del significato di una maternità spirituale, che prende come modello la maternità naturale e la eleva nell’impegno a cogliere, attraverso l’ insegnamento, la trama misteriosa, ma certa, del disegno di Dio sull’anima di ogni allievo. Il modello proposto è dunque un modello familiare di cui si deve consapevolmente valorizzare la capacità di accoglienza, di comprensione, di promozione.
La famiglia, che è all’origine di ogni esperienza personale, suggerisce quindi il metodo dell’educazione a una convivenza rispettosa e gioiosa ed è il punto d’ arrivo di tutto il percorso educativo nel suo snodarsi dalla prima infanzia alle soglie della maturità. Nell’ottica di questa valorizzazione della persona in una dimensione sempre riferita alla comunità familiare e sociale, acquista significato una attenta capacità di cogliere il valore dell’ apporto femminile alla società. Sempre attente all’educazione della donna, le Orsoline si sono preoccupate di mantenere un occhio vigile alla specifica identità personale, anche quando il volgere dei tempi le ha indotte ad aprire la scuola a gruppi misti. Ma soprattutto hanno saputo sempre credere in modo costruttivo nella preparazione di quelle centinaia di maestre che, fino agli anni ‘80 cioè fino alla soppressione dell’istituto magistrale voluta dalla riforma della scuola media superiore, sono uscite dall’Istituto per animare le scuole di tutta la provincia, con un insegnamento apprezzato dal punto di vista didattico e ricco di umanità.
Per mantenere i contatti con il sempre più numeroso gruppo di tutti gli ex-allievi che sono passati nell’Istituto per esservi accolti ed educati, le suore hanno dato vita nel 1930 a un piccolo, modesto foglio di incontro e di dialogo, “Cor Unum”. Qui, nel succedersi degli anni, generazioni di ex–alunni si incontrano, raccontano di sé e della loro vita, condividono esperienze di gioia, di sofferenza, di lavoro, di famiglia. L’unità spirituale che armonizza tutte le voci nella specifica impronta mericiana, è data da quelle riflessioni con cui le madri invitano gli ex-alunni a leggere i segni dei tempi e a farlo con una matura capacità di giudizio, da cristiani autentici. Incontri, conferenze, spettacoli teatrali e altre iniziative per ex- alunni, genitori e insegnanti contribuiscono a mantenere vivo il rapporto fra il mondo orsolino e la società cittadina della quale si vuole aiutare a leggere i segni spesso contraddittori in un’ottica educativa.
| 1 gennaio 2009
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