Avere un desiderio solo: fare ciò che Dio vuole e come lo vuole; un’intenzione sola: la gloria di Dio. In questo pensiero di Marianna Amico Roxas troviamo il suo programma di vita, interamente donata a Cristo sulle orme di Sant’Angela Merici.
Nata a San Cataldo (Caltanissetta) il 21 dicembre 1883 da Rosario e Maria Vassallo, sesta di otto figli, unica donna, cresce in una famiglia della media borghesia di condizione economica piuttosto agiata. Studia in collegio ad Acireale (CT) e a Napoli. Riceve così una vasta formazione culturale e religiosa. Parla e scrive correttamente il francese, conosce la musica, sa suonare il piano, sa andare a cavallo, sa dipingere e ricamare.
Vorrebbe diventare religiosa ed entrare in un istituto di suore che si dedicano ai poveri, ma l’opposizione della famiglia diventa l’occasione per cercare il progetto di Dio nella sua vita. La preghiera, l’aiuto delle persone che, come lei, sono attente ai segni dei tempi e alla voce dello Spirito, conducono Marianna a comprendere questo progetto di Dio.
Marianna conosce Giulia Vismara, superiora della Compagnia di S. Orsola di Milano. Si incontrano a Palermo, in un corso di Esercizi Spirituali, dove la Vismara le presenta la spiritualità di Angela Merici. Il Signore la chiama ad una forma di vita consacrata “nuova” per la Sicilia del tempo, una consacrazione nel mondo, senza abito né vita comune, ma che chiede un inserimento dinamico nella realtà sociale ed ecclesiale.
Il 6 maggio 1912 si consacra al Signore nella Compagnia di Sant’Orsola ed è incaricata a guidare il gruppo di San Cataldo, della diocesi di Caltanissetta, che in poco tempo si formerà. La vasta corrispondenza di Marianna testimonia la grande consapevolezza di aver ricevuto in quei giorni una precisa chiamata a consacrarsi a Dio, nel mondo, nella Compagnia di S. Orsola, e a guidare coloro che vorranno divenirne membri. Da quel giorno, Marianna dedica tutta la sua vita a vivere e a far vivere il carisma della Fondatrice, che consiste in una vita di unione sponsale con Cristo, in comunione con tutti i fratelli e le sorelle che il Signore pone accanto, e nell’esercizio di una maternità secondo lo Spirito.
La spiritualità di Marianna è cristocentrica. Tutta la sua vita e la sua azione nascono dall’amore di Cristo e per Cristo. Riesce a vivere pienamente ciò che sant’Angela vuole dalle sue figlie, che abbiano Gesù Cristo come unico loro tesoro. Amare con Cristo, come Cristo, per Cristo, in Cristo il Padre e i fratelli: questa è la vita di Marianna. Dirà in uno dei suoi scritti: Amare è vivere alla maniera di Dio. Questo amore dà senso al suo donarsi continuo e senza riserve anche quando la salute vacilla. Soffre di un tumore che la consuma, ma in Cristo trova il senso della sua sofferenza: Distesa sulla mia croce, o Gesù, vorrei poter comprendere il mistero della Tua Croce e del Tuo Amore!
Grande la devozione di Marianna all’Eucarestia, così esorta: Pensa a Lui e vivi della sua vita eucaristica. Parafrasando un suo pensiero si può dire che la preghiera, la vita interiore e una umiltà profonda caratterizzano la sua vita e il suo insegnamento.
L’amore di Marianna per Cristo si concretizza nell’attenzione speciale per i poveri, le persone sole e sofferenti. Non esita a ospitarli nella propria casa e a provvedere a tutte le loro necessità materiali e spirituali. Durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale intraprende, un’iniziativa particolare: la Cucina economica, una sorta di mensa per le donne in attesa a cui dona un pranzo completo e per una cinquantina di poveri ai quali offre un piatto caldo quotidiano.
Marianna dà un importante contributo all’evangelizzazione nella diocesi nissena. Organizza la catechesi e collabora con i sacerdoti per la preparazione ai Sacramenti dei ragazzi. Promuove il catechismo a domicilio degli adulti e cura la formazione delle catechiste.
Ha un’attenzione particolare per le vocazioni sacerdotali, provvede al sostegno economico di alcuni seminaristi e offre un aiuto ai sacerdoti poveri. Una volta al mese organizza un’ora di adorazione eucaristica per il clero e dà un apporto fondamentale all’Opera diocesana per le vocazioni sacerdotali. In tutto questo coinvolge anche le Figlie di Sant’Angela.
Guida la Compagnia di Sant’Orsola nella diocesi di Caltanissetta e la fonda nelle diocesi di Catania, Caltagirone e Piazza Armerina. Di importanza fondamentale è quello che Marianna compie per salvaguardare la fisionomia della Compagnia che non deve essere confusa con una semplice associazione; lavora incessantemente per dirigere i gruppi, interpretare la Regola di Angela Merici e fare in modo che i membri della Compagnia possano gestirsi autonomamente e abbiano una precisa identità di consacrate nel mondo. L’adesione alla Compagnia di molte donne di origine contadina pone a Marianna il problema di un livello di istruzione piuttosto basso e la necessità di una formazione culturale adeguata, così intraprende un’opera di promozione culturale e sociale della donna incoraggiando gli studi e fornendo una formazione culturale e religiosa consona alle esigenze immediate della Chiesa e della società del tempo. La sua opera contribuisce anche alla valorizzazione della condizione laicale.
Marianna muore a San Cataldo il 24 giugno del 1947.
Il 4 marzo 1989, nella Chiesa Madre di San Cataldo, si apre il Processo che si chiuderà l’11 maggio 1991.
Il 19 dicembre 2011, papa Benedetto XVI autorizza la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto sulla venerabilità di Marianna Amico Roxas.
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